Progetti Erasmus Plus- Risultati
Dopo 24 mesi si sono conclusi con successo i due progetti Erasmus Plus sui quali il nostro istituto ha lavorato negli ultimi due anni. Dai vari moduli proposti agli studenti, ai docenti e alle famiglie è emerso quanto segue per quanto riguarda soprattutto il nostro progetto su “L’uso degli Open Data per studiare l’ambiente e i cambiamenti climatici”.
La temperatura sembra aver influenzato le malattie cardiovascolari, seguite soprattutto dalle malattie della pelle. Le precipitazioni, però, sembrano aver avuto una maggiore influenza sulle malattie neurologiche e respiratorie. L'umidità vede nettamente in testa le patologie respiratorie, il che non deve affatto sorprendere. Anche il vento influisce maggiormente sulle malattie respiratorie, anche se le allergie sono colpite quasi allo stesso livello. Infine, purtroppo non si discute affatto dell’influenza delle radiazioni solari sul cancro. Per quanto riguarda l'impatto sull'ambiente, l'aumento delle temperature ha reso soprattutto l'aria poco respirabile e in secondo luogo ha contribuito all'impoverimento della flora e della fauna. I cambiamenti nelle precipitazioni hanno portato ad un aumento dell’inquinamento di fiumi, mari e laghi, ma hanno anche danneggiato le nostre falde acquifere. L'umidità avrebbe reso l'aria meno respirabile e in misura minore avrebbe impoverito flora e fauna. Sembra inoltre che il vento abbia reso l'aria meno respirabile e abbia contribuito in parte all'inquinamento dei corsi d'acqua. La radiazione solare ha invece impoverito la fauna e la flora e contribuito all'aumento delle specie esotiche nei corsi d'acqua. Per quanto riguarda l’effetto degli inquinanti sulla nostra salute, negli ultimi anni sembrerebbe che il particolato abbia avuto un impatto maggiore sulle malattie cardiovascolari e respiratorie. I dati sulle piogge acide che provocano malattie della pelle non sorprendono. Le microplastiche, invece, potrebbero essere la principale causa di cancro. A quanto pare le scorie radioattive e nucleari hanno un impatto maggiore anche sulle patologie cancerose mentre i prodotti chimici presenti nei nostri corsi d'acqua, oltre a provocare il cancro, avrebbero un impatto anche sulle malattie delle vie respiratorie. Per quanto riguarda l’effetto degli inquinanti sull’ambiente negli ultimi anni, il particolato avrebbe reso l’aria molto meno respirabile. Le piogge acide e le microplastiche hanno contribuito in modo significativo all’inquinamento di fiumi, laghi e mari. I rifiuti radioattivi e nucleari hanno impoverito la fauna e la flora, reso l’aria difficile da respirare e causato altri non meglio specificati effetti nocivi sull’ambiente. Infine, le sostanze chimiche presenti nei nostri corsi d’acqua hanno reso l’aria irrespirabile ma hanno anche contribuito all’aumento delle specie esotiche.
Questi risultati dimostrano che, secondo i partecipanti al progetto POOL & OPEN DATA, c’è ancora molto lavoro da fare per proteggere l’ambiente ed è molto importante prendere provvedimenti per prendere coscienza del fatto che tutti possiamo contribuire a migliorare l’ambiente modificando piccole abitudini e sostenendo iniziative. Dai risultati ottenuti da tutti i partecipanti possiamo dedurre che il progetto ha avuto veramente successo. Tutte le comunità coinvolte pensano che questo tipo di progetti siano buone iniziative che vanno oltre l'apprendimento delle lingue straniere e tutte pensano che il progetto contasse sul sostegno dei presidi delle scuole. Considerando che l'interesse principale degli studenti è visitare la città, sia i genitori che gli insegnanti ritengono che il patrimonio culturale aumenti la qualità del progetto, creando un divario generazionale. Riteniamo che ciò che gli studenti intendono con la loro risposta è che visitare paesi stranieri e incontrare effettivamente partner con cui hanno lavorato online sia davvero motivante per loro. Considerando che hanno anche imparato molto sul panorama linguistico europeo, praticato la lingua straniera e migliorato le proprie competenze digitali, possiamo ritenerci più che soddisfatti.
Anche lo studio degli Open Data e delle implicazioni dei nostri comportamenti sul cambiamento climatico si è rivelato proficuo e soddisfacente. Abbiamo avuto l'opportunità di riflettere sui cambiamenti avvenuti nelle nostre regioni negli ultimi 10 anni e su quanto poco stanno facendo i nostri governi per superare la situazione.