Autodifesa Femminile: Una Forza Necessaria, ma Dolorosa - classe 4C BS
Il 19 ottobre 2024 la nostra classe ha avuto l’opportunità di partecipare al "Meeting Difesa Donna"organizzato dalla Federazione Italiana Krav Maga, presso il Palazzetto dello Sport di Lecce. L’attività si inserisce in un percorso educativo contro la violenza di genere, volto a sensibilizzare e informare i giovani sui diritti delle donne e sulla prevenzione della violenza. Durante questo incontro si sono affrontati temi come rispetto, l'uguaglianza e le dinamiche che portano alla violenza.
Attraverso la dimostrazione di attività pratiche viene promosso un ambiente di supporto e comprensione per aiutare a riconoscere situazioni potenzialmente pericolose e a sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio corpo e dello spazio circostante. L'obiettivo è equipaggiare i partecipanti con strumenti e conoscenze per riconoscere e prevenire la violenza di genere nella vita quotidiana. (di Chanel Elia, classe 4CBS)
Essere donna significa vivere con un insieme di emozioni contrastanti. C’è la bellezza della nostra forza e della nostra resilienza, ma c’è anche un peso, quello della costante necessità di difenderci.
Fin da piccole, ci abituiamo a prestare attenzione ai dettagli della nostra sicurezza personale. Ci viene insegnato a “non camminare da sole di notte,” a “fare attenzione a come ci vestiamo,” e persino a “condividere la nostra posizione con qualcuno di fiducia.” Questi avvertimenti, spesso dati per affetto, sono un costante richiamo alla nostra vulnerabilità.
È qui che entra in gioco il concetto di autodifesa femminile. Partecipare a un progetto di difesa personale è un’esperienza che ci dona forza, che ci fa sentire più capaci e pronte a reagire in caso di pericolo. Ma, allo stesso tempo, non posso fare a meno di provare una profonda amarezza. La necessità stessa di questi progetti è un riflesso di una società in cui la sicurezza delle donne non è garantita.
Perché dobbiamo imparare a difenderci? Perché il diritto di camminare tranquille per strada deve trasformarsi in una sfida?
Questa realtà lascia dentro di me un senso di insoddisfazione e tristezza. La paura di subire violenze limita la nostra libertà, ci costringe a fare scelte che gli uomini raramente si trovano a dover affrontare. La nostra attenzione costante, il nostro modo di camminare rapido, lo sguardo sempre vigile, sono tutte manifestazioni di una paura che portiamo dentro di noi. Anche se partecipare a un progetto di autodifesa ci fa sentire più sicure, non cancella questa insicurezza radicata nel nostro quotidiano.
Nonostante tutto, sono grata a chi offre questi corsi, a chi dedica il proprio tempo ad aiutare le donne a sentirsi più protette. Ma, in fondo al cuore, vorrei che questi corsi non fossero necessari.
Sogno un mondo in cui le donne possano vivere libere dalla paura, in cui possano muoversi senza il bisogno di guardarsi le spalle. Fino a quel giorno, continueremo a imparare a difenderci, ma con la speranza che un giorno la nostra sicurezza non debba più essere una battaglia personale. (di Monica Castrignanò, classe 4 CBS)